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Ilaria Signoriello Sindaca – La testimonianza di Don Franco

“Per come ti conosco possiamo davvero lavorare insieme ancora di più, per il bene della tua città”.
Questo è ciò che afferma di noi, Don Franco, Fondatore della Comunità di Capodarco e persona saggia e di spicco della comunità lanuvense.

Qui di seguito la lettera completa.

Cara Ilaria,
quando sei venuta da me a dirmi la proposta che ti avevano fatto gli amici di Lanuvio di candidarti per la Sindacatura, non ho avuto un attimo di dubbio nel sostenerti a dire si ad essi. Per come ti conosco e per come possiamo davvero lavorare insieme ancora di più, per il bene della tua città. Un bene enorme che tu nella tua sensibilità hai nei riguardi della nostra gente, a cui dobbiamo dare il meglio della politica, che deve essere servizio. Ciò che è anche la base della nostra grande amicizia.
Sto ritrovando tra i vecchi documenti del mio lavoro ai Castelli, quelli che erano l’inizio della nostra azione. Io a Lanuvio avevo già una grande amicizia con Sandra Cerabino, dell’associazione Primavera, che mi diede il primo appoggio per iniziare, qui ai Castelli, il lavoro con le famiglie dei disabili, ma, subito con te, il discorso di collaborazione divenne amplissimo.
In quegli anni, 2006/2010, il discorso del mio lavoro divenne straordinario perché oltre al discorso con le famiglie c’era il grande lavoro che dalle Marche si stava diffondendo in Italia con l’Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo. Tanto che avevamo da portare avanti, a livello europeo, l’obiettivo otto dello sviluppo del millennio e tutta l’Africa era al centro della nostra attenzione. Per cui tu subito entrasti, con i tuoi pregi, all’interno di esso, entrasti nel CIPSI e cominciammo a lavorare per la cooperazione decentrata con alcuni comuni dei Castelli, sino al 2013 con una straordinaria assemblea, in cui indicemmo il convegno nazionale nella sala della camera dei deputati a Roma “Sala delle Colonne” per lanciare tutta un’altra politica a servizio dell’uomo con l’agenda del valore Capodarco. Era il lancio da quel tempo del nostro progetto Speranza con cui ancora lavoriamo.
Nel frattempo emerse anche il valore dell’agricoltura sociale e tu lavoravi con me presso l’agricoltura Capodarco e quando venne la legge 141 del 2015, andammo a Milano all’Expo a presentarla come i fondatori di essa. Nel 2016 ci fu poi la legge 112 del Dopo di Noi che si sarebbe incastonata, con le nostre esperienze, nella 141, per dare alle famiglie la prospettiva del nostro lavoro con le fattorie sociali, dove inserire il dopo di noi. Tu andasti con molti giovani a Bruxelles per dare spazio al valore dell’agricoltura sociale in Europa, la commissaria europea Ursula von der Leyen, in una conferenza online, ti chiese mi ricordo alla mia presenza, di illuminare per l’Europa il valore di come noi in Italia vogliamo portare avanti questo discorso. Tanti sono stati gli eventi con cui in quegli anni difficili dell’impianto, di te portavoce nazionale dell’agricoltura sociale, difendevamo il valore di essa. Qui ai Castelli con l’ ISFOL, ora INAP, ci fu l’inizio di tutto quel rapporto con le scuole per aiutare i giovani ad aprirsi alle famiglie dei disabili del dopo di noi e ci fu tutto il mio lavoro di Genzano, ma il buio di quegli anni, dell’individualismo ha prevalso anche in mezzo a noi . Ho dovuto chiudere Genzano per essere rimasto solo. Ma la nostra amicizia ha resistito e il progetto Speranza che io porto avanti con i giovani dai Castelli a Roma, sino al sogno della Mistica sempre vivo, dove a Roma c’è anche la sede internazionale dell’agricoltura sociale e il Covid imperversò anche laggiù e noi, che ne stiamo
uscendo, dobbiamo riprendere il sogno alla grande. Su tua iniziativa piantammo gli alberi dei sogni futuri. Passato questo tempo difficile, in una nuova politica di resistenza che deve rilanciare il Welfare sociale comunitario con i giovani come te. Dobbiamo portare aventi il sogno di noi anziani, come quello di tuo padre che dal cielo si unisce nei nostri sogni. Dobbiamo smentire quello che ti dice tanta gente di Lanuvio, che questo bene futuro è impossibile. E io sogno di unire il mio progetto di Speranza a quello che farai per il bene del tuo paese.
Sta sicura che l’Alto del cielo ci aiuterà in questa fatica, perché a Lui stanno a cuore i deboli e soprattutto i più piccoli. A cui vogliamo unire quelli del sud del mondo, come nel passato. Per cui ti allego una foto e un articolo dove la tua dimensione politica si affermava già a quei tempi. Sognare insieme queste cose e coinvolgere i giovani con noi, non solo di Lanuvio ma anche Roma e i Castelli, per me è il mio contributo che accompagnerà il tuo sforzo.
Nella fiducia che ti raccomando di avere che ce la puoi fare.

Grottaferrata 11/03/2022

Don Franco Monterubbianesi

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